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Danza, Aterballetto debutta a Reggio Emilia con due nuove creazioni firmate Eyal Dadon-Diego Tortelli

(Adnkronos) - Aterballetto debutta nella sua città, Reggio Emilia, con due nuove produzioni 'Yeled' e 'Shoot me', firmate dai due giovani coreografi Eyal Dadon e Diego Tortelli presentate in prima assoluta al Teatro Municipale Romolo Valli il 27 aprile (ore 20.30). Yeled, parola ebraica che significa 'bambino', porta in scena la riflessione che il coreografo israeliano Eyal Dadon ha condotto, insieme ai danzatori di Aterballetto, sul momento della vita in cui si arriva a perdere l’innocenza dei bambini. "Ho riflettuto in quale momento della nostra vita, da adulti, abbiamo perso la sensazione di essere bambini, la sensazione di essere naturalmente puri e la capacità di avere filtri non corrotti", spiega Eyal Dadon.

Aterballetto debutta nella sua città, Reggio Emilia, con due nuove produzioni ‘Yeled’ e ‘Shoot me’, firmate dai due giovani coreografi Eyal Dadon e Diego Tortelli presentate in prima assoluta al Teatro Municipale Romolo Valli il 27 aprile (ore 20.30). Yeled, parola ebraica che significa ‘bambino’, porta in scena la riflessione che il coreografo israeliano Eyal Dadon ha condotto, insieme ai danzatori di Aterballetto, sul momento della vita in cui si arriva a perdere l’innocenza dei bambini. “Ho riflettuto in quale momento della nostra vita, da adulti, abbiamo perso la sensazione di essere bambini, la sensazione di essere naturalmente puri e la capacità di avere filtri non corrotti”, spiega Eyal Dadon.

“Quando è stato il momento in cui abbiamo perso la nostra innocenza e perché? Forse per una semplice frase che abbiamo sentito, o perché abbiamo visto qualcosa che l’ha cambiata, o per un brutto sogno – sio domanda ancora Eyal Dadon – Una delle chiavi principali della creazione sono le cose reali che abbiamo imparato da bambini, e come queste cose ci hanno formato per essere le persone che siamo oggi”. ‘Shoot me’, del coreografo residente Diego Tortelli, è invece un lavoro frontale che vuole mettere in un rapporto diretto di scambio i danzatori sulla scena e il pubblico in platea.

Un gioco di seduzione, di sguardi, di sudore, un assalto ai sensi e un’ode al corpo, al respirare la stessa aria, sudore, lacrime, furia. Una nuova creazione per tutta la compagnia accompagnata dalle musiche degli Spiritualized, gruppo rock inglese formatosi nel 1990, e da alcune registrazioni di poesie declamate dal cantante Jim Morrison che ci parlano di libertà. Il lavoro nella sua costruzione si ispira al concept di ‘concerto-balletto’ rivisitato in chiave contemporanea dove musica e danza si accompagnano in una composizione priva di narrazione, ma che grazie alla forza della musica, a volte aggressiva e altre volte poetica ci guida per creare immaginari aperti e a provare emozioni.

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