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Ucraina, Parlamento in pressing sul fronte del grano: Draghi talloni Putin

(Adnkronos) - I partiti incalzano il premier dopo i colloqui con il presidente russo e con Zelensky. Di fronte al rischio carestia, agire in fretta prima che sia troppo tardi.

C’ĆØ chi la definisce crisi, chi si spinge e chiamarla guerra. Di sicuro quella del grano e del mais ĆØ un’emergenza i cui confini tendono a allargarsi e le conseguenze sul piano alimentare a aggravarsi di giorno in giorno . Dopo la telefonata di ieri con Putin, oggi Draghi ha sentito Zelensky sullo sblocco delle esportazioni di grano, come ieri aveva fatto con il presidente russo sui trasporti navali dei cereali dal porto di Odessa e sul tentativo di aprire i “corridoi alimentari” per il transito, prima che la carenza di grano e mais diventi un’emergenza fuori controllo.

L’iniziativa del presidente del Consiglio ĆØ stata approvata dai partiti politici in Parlamento che hanno incoraggiato Draghi a andare avanti per rafforzare e ampliare lo “spiraglio” che, secondo fonti della diplomazia italiana, si sarebbe aperto con la telefonata Roma-Mosca. Non ĆØ tanto la quota di import dell’Italia dall’Ucraina (3% di grano e 13% di mais) a preoccupare, quanto il peso enorme che Russia e Ucraina hanno sulla fornitura cerealicola ai Paesi africani e asiatici. Qualcuno alla Camera e al Senato raccoglie l’allarme per lo spettro della carestia.

“Il Presidente Draghi – interviene Matteo Renzi – ha fatto bene a cercare l’accordo di Putin e Zelensky sul grano ucraino. Vediamo se riusciremo a sbloccare almeno le navi pronte alla partenza. La crisi alimentare in arrivo ĆØ devastante, ogni sforzo diplomatico per ridurne gli effetti ĆØ saggio e lungimirante. Bravo Draghi”. “Bisogna fare in modo che il grano arrivi in Africa. Il popolo africano – ha osservato il coordinatore di Fi, Antonio Tajani – non puĆ² pagare il prezzo dei capricci della Federazione Russia. L’Italia si ĆØ detta disposta a contribuire per sminare il percorso delle navi, quella dei corridoi verdi ĆØ una via che va percorsa e che non ha nulla a vedere con la guerra ma serve con il salvare vite umane”.

Vanno ”bene i contatti diretti fra Draghi e Putin, giusto tenere aperti i canali diplomatici e chiedere alla Russia gesti di pace, a partire dalla riapertura alle esportazioni di grano”, ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini.

”Oggi la minaccia piĆ¹ grave – ha avvertito la capogruppo di Leu al Senato, Loredana De Petris – ĆØ rappresentata dal rischio di una carestia che sta per abbattersi su decine di milioni di esseri umani e che anzi, come ha giustamente segnalato Draghi, in alcuni Paesi dell’Africa ĆØ giĆ  una tremenda realtĆ . Sbloccare le navi con i carichi di grano non ĆØ un’urgenza tra le tante ma la prima e assoluta emergenza. Dobbiamo sperare tutti, oggi, che l’iniziativa italiana abbia successo e che Russia e Ucraina trovino un’intesa per consentire alle navi di partire prima che si compia una catastrofe umanitaria senza precedenti. E tutti dobbiamo adoperarci prima di tutto per questo obiettivo”, conclude la presidente De Petris.

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