Relegata al ruolo – davvero troppo stretto per lei – di amante di Mussolini, Margherita Sarfatti ĆØ stata una delle figure femminili piĆ¹ importanti della cultura italiana del Novecento. A raccontarne vita e opere ĆØ ora “Novecento. Fascismo, America e arte in Margherita Sarfatti” di Claudio Siniscalchi (Altaforte Edizioni, 164 pagine, 13 euro), da domani in libreria, con la prefazione di Francesco Borgonovo.
“Il libro di Claudio Siniscalchi ha il merito di ridare alla Sarfatti ciĆ² che ĆØ della Sarfatti. Lo fa con rigore scientifico e con sensibilitĆ letteraria. Con puntualitĆ accademica e gusto per il racconto”, sottolinea nella prefazione Borgonovo, che la ricorda come “donna di molteplici talenti, coltissima e brillante, direttrice di riviste prestigiose, animatrice di un salotto letterario in cui accolse alcune delle menti piĆ¹ fiammeggianti della sua epoca. E ancora, poliglotta, promotrice della grande arte, editorialista capace”. Certo, il fascismo non ha creduto fino alla fine al movimento Novecento, lanciato e animato dalla Sarfatti, ma l’impronta, lāazione, il gusto, la visione della Sarfatti – la tesi di Siniscalchi – hanno indirizzato lāarte italiana e la diffusione delle avanguardie artistiche nel Belpaese. Lāautore ripercorre i passaggi chiave dellāascesa e della caduta di questa donna unica, partita dal femminismo, poi attratta dal modernismo cattolico, dal socialismo, dal nazionalismo e dallāinterventismo, e infine approdata al fascismo, mantenendo sempre una posizione autonoma. Sarfatti, scrive Siniscalchi, ha aderito al regime per convinzione e non per convenienza. Un prezzo che ha pagato con la damnatio memoriae.
Lasciata l’Italia nel novembre 1938 alla volta di Parigi e fallito il tentativo di riparare negli Stati Uniti, la Sarfatti si ĆØ stabilita in America Latina. “Margherita Sarfatti – scrive Siniscalchi – rientra in Italia nel marzo del 1947. Di passaggio a Milano chiede a Indro Montanelli di accompagnarla a Piazzale Loreto. Non regge lāemozione. Si volta per non far vedere al giornalista il volto rigato dalle lacrime”. Il suo tempo ĆØ svanito, cosƬ come lo spirito di quel tempo. Questo libro le restituisce tutta la meritata grandezza, finora quasi sempre taciuta.
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