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Un dispositivo olografico per vedere attraverso il fumo e le fiamme

Il Cnr-Ino di Firenze ha sviluppato un sistema portatile che sfrutta l'imaging olografico nel vicino infrarosso per aiutare i soccorritori in caso di incendio.

Immagine1-inROMA – Il gruppo di imaging e olografia digitale dellā€™Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze (Cnr-Ino) ha realizzato un sistema portatile che consente di vedere in un contesto nel quale cā€™ĆØ una forte presenza di fumo e fiamme, utilizzando lā€™imaging olografico nel vicino infrarosso. I test realizzati con questo dispositivo sono stati pubblicati sulla rivista Optics Express.

GiĆ  nel 2013 i laboratori del Cnr-Ino di Firenze, sotto la guida di Riccardo Meucci, avevano utilizzato la tecnica a infrarossi per vedere al di lĆ  di una cortina di fumo e di fiamme, realizzando perĆ² un dispositivo pesante e di grandi dimensioni che era stato utilizzato soltanto in test di laboratorio: ora, i ricercatori sono riusciti a miniaturizzare il sistema e a renderlo applicabile in ambito operativo. ā€œL’impiego di sorgenti accoppiate in fibra ha permesso di ridurre significativamente le dimensioni del sistema ottico, mentre l’elevata sensibilitĆ  dei sensori in questo range spettrale ha consentito di utilizzare laser a bassa potenza e di ridurre significativamente il tempo di esposizione. Il risultato ĆØ un dispositivo, testato in scenari realistici, che puĆ² essere tenuto in mano come fosse una torcia”, spiega Massimiliano Locatelli, ricercatore del Cnr-Ino.

I comuni sistemi di imaging non sono in grado di ā€œvedereā€ attraverso una cortina di fumo e fuoco, mentre il funzionamento delle normali termocamere nellā€™IR, pur consentendo di attraversare il fumo, risulta inibito nel caso in cui siano presenti le fiamme. “Il dispositivo che ĆØ stato messo a punto permette la visione in entrambe le condizioni e, grazie alle dimensioni ridotte, potrebbe essere utilizzato nel soccorso antincendio, per aiutare i soccorritori a esplorare in sicurezza e a rilevare la presenza di persone, animali e oggetti di interesseā€ spiega Eugenio Pugliese del Cnr-Ino, co-autore della ricerca. ā€œCi auguriamo di poter lavorare presto a una fase di trasferimento tecnologico verso aziende che si dimostrino sensibili a questa tematica. Il nostro percorso vuole essere un esempio di come la ricerca nata in laboratorio possa trovare soluzioni a problemi concreti, fornendo la base per prodotti industriali ad alto contenuto di innovazioneā€ conclude Francesco Saverio Cataliotti, direttore del Cnr-Ino.

FONTE: Ufficio Stampa CNR.

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